Cannabis: tutto quello che c’è da sapere

Cannabis tutto quello che c'è da sapere

Fin dall’antichità l’uomo ha vissuto sempre alla ricerca di nuove composizioni chimiche in grado di cambiare la propria giornata.
Dalle erbe elementari fino ai miscugli più complessi, ogni nuova miscela veniva e viene tutt’oggi creata per tanti scopi diversi.
Gli utilizzi possono divagare tra i più svariati, dagli scopi medicinali ai riti più peculiari e unici.
Alcuni elementi presenti in natura possono essere utilizzati per scopi meno funzionali, potendo talvolta fungere semplicemente da prodotti rilassanti che facciano sentire meglio l’uomo.
Uno degli elementi più utilizzati è la cannabis, pianta naturale da poter coltivare.
Le sue foglie vengono utilizzate in tantissimi modi diversi, realizzando tanti prodotti differenti nel quotidiano.
Inoltre esse contengono sostanze molto particolari, in grado di donare piacevoli sensazioni a chi le assume.
Tutto ciò avviene in massima sicurezza, in quanto la cannabis non crea dipendenza e non causa danni a lungo termine.

Come iniziare a coltivare indoor

Siccome si tratta di una pianta rara da reperire, molte persone preferiscono coltivarla personalmente in spazi privati, gestendo ogni piccolo particolare autonomamente e in totale sicurezza.
Inoltre coltivare personalmente la propria cannabis risulta molto più conveniente comparato all’acquisto presso uno spacciatore, acquistando un prodotto di qualità e conoscendone ogni sua caratteristica.
Una cosa importante è scegliere con esattezza il tipo di pianta, siccome alcune preferiscono uno spazio esterno piuttosto che quello interno.
Gli elementi necessari non sono pochi, servono infatti vari strumenti quali lampade, filtri di carbone attivi, ventilatori, fertilizzanti, vasi, substrati e armadi Grow Box.
Per vedere la propria pianta crescere inoltre si può scegliere essenzialmente tra semi e cloni, diventando materia di discussione molte volte.
C’è chi infatti sostiene sia meglio uno e c’è chi difende l’altro, fornendo pareri diversi.
Nonostante ciò è stato dimostrato che usare dei semi autofiorenti è molto più efficace e prolifico rispetto ai cloni, ottenendo risultati incredibili in poco tempo.

Quanto costa un impianto indoor?

Come detto in precedenza, per poter realizzare un impianto indoor per la propria cannabis c’è bisogno di un importante contributo economico.
Gli elementi da scegliere vanno selezionati con estrema prudenza, onde evitare di acquistare prodotti di bassa qualità.
Può infatti capitare di preferire al momento dell’acquisto elementi di basso costo ma anche di ridotta efficienza, rischiando di creare danni piuttosto che benefici.
La cosa migliore da fare è quindi scegliere il miglior materiale possibile se si desidera ottenere un allevamento indoor di cannabis efficiente, senza avere spiacevoli conseguenze.
Acquistando gli elementi essenziali per un impianto di qualità la spesa può oscillare tra i 400 e i 500 euro.

Come coltivare una femminizzata indoor?

Esistono numerose accortezze per la miglior coltivazione possibile di una pianta di cannabis femminizzata.
Innanzitutto è essenziale scegliere la miglior luce possibile, così da farla crescere al meglio.
La scelta dei semi è altrettanto fondamentale, accertandosi di acquistare prodotti di qualità e in grado di dare grandi risultati.
Il terreno ideale è fondamentale per permettere alla pianta di proliferare, potendosi godere un prodotto finale molto soddisfacente.
Umidità e temperatura sono vitali, ci sono dei valori da rispettare per ottenere i risultati che si desiderano.
Ricordarsi di utilizzare acqua e nutrienti con la giusta frequenza durante la giornata, senza esagerare o peccare di quantità.
Seguire tutte le fasi di crescita è fondamentale, iniziando dalla germinazione per arrivare poi alla fioritura, passando per il processo vegetativo.
Ultima fase della coltivazione è il raccolto, dove si esamina il lavoro svolto e si tirano le somme sulla qualità del prodotto ottenuto.