Come aprire un conto corrente a Panama con la legalizzazione della cannabis terapeutica

La legalizzazione della cannabis terapeutica avvenuta nel 2021 ha aumentato il numero di persone interessate a avere un conto corrente a Panama per poter svolgere la propria attività sul territorio che collega l’America centrale a quella meridionale. Certamente si tratta di una buona opportunità per chi opera nel settore, ma è necessario conoscere le procedure bancarie e le leggi per procedere in maniera corretta, così da non pregiudicare il lavoro. Va tenuto in considerazione che nello Stato, specialmente dopo gli scandali recenti che hanno colpito questo paradiso fiscale, i vantaggi previsti in passato in termini fiscali e di privacy sono stati quasi completamente annullati, specialmente riguardo alla riservatezza. Diventa essenziale mettere a confronto benefici e svantaggi per poter scegliere consapevolmente la via più giusta, magari anche prendendo in considerazione altre destinazioni dove poter svolgere l’attività e godere delle giuste condizioni. Andare oltre confine ed esportare i capitali, così come la propria impresa, è una buona idea solo se ci si sposta in contesti capaci di offrire un ambiente economico e normativo favorevole. Si tratta di un ottimo modo per far crescere l’azienda e i fondi a disposizione.

L’iter di apertura del conto

Coloro che desiderano aprire l’azienda in Panama e approfittare degli istituti di credito locale, come sostenuto anche da Daniele Pescara, devono prepararsi ad affrontare una procedura lunga e complessa che prevede la presentazione di tanti documenti per attestare la regolarità dell’attività e l’effettivo funzionamento. Infatti lo Stato vuole accertare che non si porti denaro in loco per sfuggire alle autorità di altri Paesi. A tal proposito, va precisato che Panama ha aderito all’accordo che prevede lo scambio internazionale di informazioni tra le autorità fiscali. Insomma, l’Italia ha modo di conoscere immediatamente la presenza del correntista e ogni sua operazione. Per procedere, si devono produrre due referenze bancarie in lingua inglese di altrettanti istituti di credito, due estratti conto delle medesime banche di sei mesi in cui vi sia l’evidenza del saldo contabile effettivo, i recapiti dei referenti bancari, un bolletta originale intestata alla società più una copia autenticata, la certificazione di residenza tradotta in spagnolo o inglese da un professionista abilitato, la dichiarazione dei redditi, due referenze personali con i relativi documenti d’identità, una referenza aziendale con i recapiti della ditta che la fornisce e del suo responsabile, la prova della disponibilità di capitali redatta in inglese o spagnolo, la copia autenticata dei documenti d’identità del titolare e un business plan in lingua inglese. L’intera documentazione deve essere vidimata dall’ambasciata, come richiesto dalle normative per aprire il conto a Panama intestato alla propria società. L’istanza viene scrupolosamente esaminata dai funzionari dell’istituto di credito che decidono circa l’avvio del rapporto con il richiedente.

L’alternativa

Se l’istmo americano non è più la destinazione ideale per avviare un’attività e aprire un conto a Panama, meglio verificare altre opzioni per individuare la giusta alternativa. Se, oltre a cogliere un’opportunità commerciale, si vuole poter contare sulla massima riservatezza e sulla protezione del capitale dagli occhi del Fisco, così da investire senza preoccupazioni, è opportuno pensare a Dubai. L’emirato non pone limiti sulle transazioni internazionali e soprattutto il suo governo non comunica alcun dato alle autorità straniere. Non solo i fondi restano al riparo, ma si può beneficiare di una condizione particolarmente favorevole in termini di tassazione. Si paga poco o nulla, a seconda della forma societaria, e si trovano molte strade per far fruttare l’investimento, abbinando al lavoro svolto anche altre attività. Prima di aprire un conto a Panama, bisogna parlare con un professionista del settore per analizzare il proprio caso e farsi consigliare sul da farsi. L’aiuto dell’esperto permette di affrontare la burocrazia, ma anche di godere di tutti i vantaggi possibili. Serve, infatti, una conoscenza approfondita dei Paesi e della situazione economica per poter selezionare la destinazione adatta dove esportare il denaro e iniziare a lavorare sfruttando l’ambito commerciale di riferimento.