Legalizzazione cannabis, quali sono le novità?

Legalizzazione cannabis, quali sono le novità?

Il tema della legalizzazione cannabis in Italia è al centro dei discorsi ormai da parecchi anni, anche se negli ultimi tempi pare che finalmente si stiano facendo dei passi avanti piuttosto concreti.

Infatti appare ormai evidente che legalizzare la cannabis nel nostro paese è un passo fondamentale sotto tanti punti di vista. Basti pensare che parliamo di un settore che genera miliardi di euro ogni anno e con la legalizzazione sarebbe finalmente possibile, anche per lo Stato, avere degli introiti maggiori e non esisterebbero più diseguaglianze in questo senso.

Ma non è tutto, infatti legalizzare la cannabis significherebbe portare i giovani ad acquistare prodotti assolutamente legali, rivolgendosi a rivenditori specializzati. Oggi purtroppo invece spesso le persone acquistano da spacciatori che hanno come unico interesse il guadagno in termini economici.

Inoltre è ormai chiaro a tutti che la cannabis ha importanti effetti positivi ideali per la cura di piccoli disturbi.

In questo articolo vedremo dunque quando si legalizza la cannabis in Italia, a cosa serve farlo e cosa prevede il referendum per la legalizzazione.

Quando si legalizza in Italia?

In Italia purtroppo c’è molta diffidenza nei confronti della legalizzazione della cannabis, infatti le forze politiche sono da sempre spaccate sul tema e quindi al momento non si riesce a trovare una soluzione realistica.

Ad ogni modo i lavori stanno proseguendo e in Parlamento si continua a discutere per cercare di trovare una soluzione, anche se oggi francamente pare molto complicato.

Infatti anche su questa tematica i vari partiti si scontrano nell’ottica della campagna elettorale, facendo leva sulle idee dei propri sostenitori che sono, a secondo dello schieramento, contro o a favore della liberalizzazione della cannabis in Italia.

È stato di recente inferto un duro colpo, era infatti previsto il referendum popolare sulla legalizzazione della cannabis ma è stato giudicato inammissibile perchè, come sempre, esistono troppo balzelli burocratici che lo hanno bloccato.

A cosa serve legalizzare la cannabis?

Sono vari i motivi per i quali la cannabis in Italia dovrebbe essere legalizzata quanto prima. Come abbiamo detto in precedenza grazie alla legalizzazione si creerebbe un grosso giro d’affari che aumenterebbe in maniera esponenziale le entrate dello Stato, parliamo di oltre sei miliardi di euro.

Paradossalmente diminuirebbe anche il consumo di cannabis da parte dei giovani, che oggi purtroppo si rivolgono agli spacciatori. E non è tutto, legalizzando la cannabis si creerebbero nuovi posti di lavoro, infatti nascerebbero dei negozi specializzati e qualificati, in questo modo i minorenni sarebbero molto più tutelati perchè non potrebbero acquistare la cannabis.

Infine i semi della cannabis hanno potenti proprietà benefiche, sono ricchi infatti di vitamine e minerali aiutando a prevenire eventuali malattie cardiovascolari e fanno bene alla cura della pelle.

Cosa prevede il referendum sulla legalizzazione?

Il referendum per la legalizzazione della cannabis prevede, anzi prevedeva in quanto è stato dichiarato inammissibile, la depenalizzazione del consumo e della produzione di quantità modeste di di piante di cannabis. Inoltre era prevista la cancellazione del ritiro della patente a carico dei consumatori.

Questo referendum nasceva da un’esigenza ben chiara, infatti l’incapacità della politica di trovare un punto comune ha reso necessario un referendum popolare per provare, una volta per tutte, a smuovere le acque.

Dunque l’obiettivo chiaro era quello di rendere legale la coltivazione della cannabis, naturalmente continuando però a punire altri tipi di droghe che sono e sarebbero rimaste illegali.

Inoltre era prevista la cancellazione del comma 4, che prevedeva la reclusione dai due ai sei anni. Infine, come detto, si chiedeva l’eliminazione della sanzione relativa alla sospensione della patente dei consumatori.

Purtroppo però il referendum non ha mai visto la luce e i cittadini non hanno potuto esprimersi in merito. La speranza è che ovviamente qualcosa si muova in futuro.