Come effettuare l’innesto della cannabis

Come effettuare l'innesto della cannabis

Gli innesti piante sono tecniche grazie alle quali è possibile facilitare la loro coltivazione tramite alcuni piccoli accorgimenti. Il discorso è valido anche per quanto riguarda la cannabis, con la chance di incrementarne la produzione senza alcuna fatica. Ecco cosa bisogna sapere per trarre vantaggio da una circostanza del genere, con vari trucchi da mettere in atto.

Qual è il periodo per fare gli innesti della cannabis?

L’innesto relativo a una pianta di canapa è un sistema che può essere attuato in qualsiasi periodo dell’anno. Nel caso in cui si coltivi in maniera sovente all’aperto, il rischio di andare incontro a condizioni atmosferiche poco consone risulta alquanto concreto. Dalle piogge torrenziali alle tempeste, dai venti incessanti al caldo asfissiante, le situazioni rischiose sono sempre dietro l’angolo. Quando le radici della cannabis sono in seria crisi, innestare piante può fare la differenza e contribuire a farle rinascere. Ciò che conta è che possa esserci un’illuminazione costante della pianta da innestare.

Quali sono le piante di cannabis che si possono innestare?

Un discorso analogo è valido anche per quanto riguarda la tipologia di pianta di cannabis da innestare a seconda delle circostanze. Non ci sono particolari limiti in merito, ma bisogna solo darsi da fare per rivitalizzare esemplari che, in caso contrario, sarebbero a serio rischio di morte. A ogni modo, si consiglia sempre di concentrarsi sugli estratti di CBD, considerati utili e terapeutici in varie occasioni.

Come si fa a fare un innesto della cannabis?

Gli innesti relativi alla cannabis richiedono un insieme di passaggi da portare avanti con una certa precisione. Scopriamoli insieme, in modo da usufruire di questo accorgimento nel pieno delle proprie potenzialità. Una pratica simile dovrebbe essere portata avanti con la massima attenzione, a opera di coltivatori con una certa esperienza. A ogni modo, è possibile sperimentarla con successo anche se si è utenti alle prime armi. In ogni caso, l’innesto non presenta particolari differenze rispetto alla clonazione della pianta.

Si parte selezionando una pianta ben funzionante, dalla quale trarre i semi donatori da condurre su un portainnesti. Quindi, bisogna optare per le ramificazioni corrette e decidere quale stile mettere in pratica, con due opportunità disponibili, ossia lo spacco inglese semplice e quello pieno. In quest’ultimo frangente, bisogna applicare una V sulla pianta e unirla alla donatrice, anche se la tecnica è un po’ troppo elaborata. Diversa è la situazione dello spacco semplice, che risulta molto più adatto anche a chi non pianta cannabis ogni giorno.

Perché si innestano le piante di cannabis?

La scelta di innestare cannabis può nascere da vari tipi di possibili esigenze. Come detto in precedenza, ogni esemplare può essere quello giusto per completare un lavoro perfetto, con la chance di usufruire dei punti di forza di una pianta davvero sorprendente nel proprio genere specifico. Certo, non tutti i modelli sono perfettamente compatibili tra loro e bisogna prestare una certa attenzione, ma con qualche piccola dritta ogni lavoro può rivelarsi soddisfacente.

Ciò che conta è prestare attenzione ai tempi di fioritura e basarsi su questi ultimi in maniera precisa. Una sfida del genere può essere vinta da chiunque seguendo la procedura giusta. Ed ecco che l’innesto della cannabis si rivela come un accorgimento da mettere in atto con frequenza e perseveranza.